Proseguiamo la nostra maratona del catalogo di Charles Messier. Oggi parliamo di un altro ammasso globulare, M4.

L’ammasso globulare M4 si trova nella costellazione dello Scorpione, molto vicino alla stella Antares. Esso è l’ammasso globulare più vicino a noi, ad una distanza stimata pari a 7.200 anni luce. Esso ha un diametro pari a 95 anni luce e contiene oltre 100.000 stelle.

La posizione di M4 nella costellazione dello Scorpione.

Per osservarlo, è sufficiente un binocolo o un piccolo telescopio, anche se con l’aumentare della potenza dello strumento si potranno vedere risolte le stelle che lo compongono. Per trovarlo, basta guarda a poco più di 1° dalla stella Antares. Sotto cieli davvero bui, pur con qualche difficoltà, è visibile anche a occhio nudo. Trovandosi nella costellazione dello Scorpione, esso è visibile in Italia abbastanza basso sopra l’orizzonte, in tarda primavera e in estate, mentre nel cielo australe è alto nel cielo e presenta condizioni osservative migliori.

L’ammasso fu scoperto da De Chéseaux nel 1746, mentre qualche anno dopo, nel 1764, venne osservato da Charles Messier il quale annotava:

Ammasso di piccolissime stelle; con un telescopio più piccolo appare più simile ad una nebulosa; quest’ammasso si trova vicino ad Antares e sullo stesso parallelo. Osservato da M. de La Caille e riportato nel suo catalogo…diam. 2½.

L’ammasso globulare M4 è stato il primo ammasso ad essere risolto nelle sue stelle componenti, cioè è stato possibile osservarlo a grande dettaglio e non come un gruppo sfocato di stelle. Oltre la metà delle sue stelle si trova concentrata in appena 8 anni luce dal centro, e sono stati individuati magnitudine e colore di oltre 660 stelle. Inoltre, sono state catalogate 43 stelle variabili.

Ora, alcune curiosità. L’ammasso globulare M4 orbita intorno al centro della Via Lattea lungo un’orbita inclinata di 23° rispetto al disco, impiegano circa 116 milioni di anni per compiere un giro completo. All’interno di M4 è stata scoperta nel 1987 una pulsar avente un periodo di rotazione pari ad appena 3 millisecondi, circa 10 volte più veloce della pulsar del Granchio. All’interno dell’ammasso sono state inoltre fotografate dal telescopio spaziale Hubble numerose nane bianche, aventi una età stimata pari a 13 miliardi di anni, tra le stelle più vecchie della Via Lattea. Gli astronomi hanno inoltre scoperto un sistema solare decisamente esotico, formato da una pulsar, PSR B1620-26, e da una nana bianca. Al suo interno è presente un pianeta, tra i più antichi che si conoscano, avente un’età stimata pari a 13 miliardi di anni.

marco

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