martedì, Luglio 18, 2023
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L’ammasso globulare M3

Continuiamo la nostra maratona degli oggetti del catalogo di Charles Messier con un altro ammasso globulare, M3, conosciuto anche come NGC 5272. Questo ammasso si trova nella costellazione dei Cani da caccia ed è uno degli ammassi più visibili del cielo, insieme a M5 e M13. L’ammasso globulare M3 si trova a circa 33.900 anni luce dalla Terra e ha un’età stimata di 10 miliardi di anni.

L’ammasso globulare M3 si trova lontano da stelle ben riconoscibili. Può essere di aiuto sicuramente l’allineamento delle stelle beta e gamma della costellazione Chioma di Berenice, oppure la stella Arturo può essere utile per localizzarlo almeno approssimativamente. La sua declinazione è tale che può essere visto, in momenti diversi dell’anno, in entrambi gli emisferi. Il momento migliore per osservarlo in Italia è la primavera. La sua magnitudine apparente è pari a +6,3, il che lo rende appena osservabile a occhio nudo in condizioni visuali eccezionali. L’ammasso è già visibile con un binocolo come una debole macchiolina, ma con un telescopio di 20 cm rivela tutta la sua maestosità, pur essendo naturalmente apprezzabile anche con diametri più piccoli.

L’ammasso stellare fu scoperto da Charles Messier nel 1764 e si trattò della sua prima vera scoperta originale. In seguito fu oggetto di intense campagne osservative da parte di William Herschel. Così scriveva Messier a proposito di questo ammasso:

Nebulosa scoperta tra Bootes ed uno dei Cani da Caccia di Hevelius; essa non contiene alcuna stella, il suo centro è brillante e la sua luce va scemando insensibilmente, essa è rotonda; con un bel cielo la si può vedere con un telescopio da un piede; essa è riportata sulla carta della cometa osservata nel 1779. Memorie dell’Accademia dello stesso anno. Riosservata il 29 marzo 1781, sempre bellissima.

Come tutti gli ammassi globulari, anche M3 è formato da stelle molto antiche, circa 500.000, con una particolarità: al suo interno, infatti, è stata trovata una giovane stella azzurra di classe spettrale O8. Quest’ultima sarebbe una stella vagabonda blu, in inglese blue straggler, una classe di stelle molto particolari le cui origini sono ancora adesso un mistero per gli astronomi. Secondo le teorie più accreditate, si tratterebbe di stelle che si sono formate dalla fusione di altre stelle, o dal collasso di un sistema binario. L’ammasso globulare M3 inoltre contiene 274 stelle variabili, molte di esse del tipo RR Lyrae, il numero più alto mai osservato negli ammassi globulari.

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