La Nebulosa Laguna, l’ottavo oggetto del catalogo di Messier, è una splendida nebulosa nella costellazione del Sagittario.
Trovarlo nel cielo è abbastanza semplice, in quanto si trova a circa 7° a nord della stella Al Nasl, la punta della freccia del Sagittario. Sotto cieli abbastanza bui, può essere percepita anche a occhio nudo. Un telescopio di piccole dimensioni vi permetterà di osservare già alcuni dettagli mentre con diametri maggiori di 200 mm la nebulosa si rivelerà ricca di dettagli. In Italia è visibile dalla primavera all’autunno, con una visibilità migliore per le latitudini più meridionali. Se siete appassionati di astrofotografia, la Nebulosa Lugana può essere fotografata con relativa facilità anche con strumentazioni non professionale.
La nebulosa fu scoperta da Giovanni Battista Hodierna nel 1654. Successivamente fu osservata e riconosciuta come oggetto non stellare nel 1747 da Guillame Le Gentil, un astronomo famoso per aver tentato ben due volte di osservare il transito di Venere sul disco solare. Egli attraversò per otto anni moltissime peripezie, guerre, stenti, costruì anche un osservatorio personale e, quando finalmente il giorno del transito arrivò, il cielo quella mattina fu coperto di nuvole nonostante per diversi giorni fosse stato sereno. Potete immaginare l’arrabbiatura… astronomica che ne conseguì e che lo portò vicino alla pazzia!
Tornando alla Nebulosa Laguna, essa venne infine osservata da Charles Messier nel 1764, il quale ne fornì un’accurata descrizione:
Ho pure determinato, sempre la stessa notte, la posizione di un piccolo ammasso di stelle che si osserva sotto forma di nebulosa osservandolo con un rifrattore non acromatico di 3 piedi; con un migliore strumento compare una grande quantità di piccole stelle: nei pressi di questo ammasso si trova una stella abbastanza brillante che è circondata da una luce molto debole: è la nona stella di Sagittarius, di settima magnitudine, secondo il catalogo di Flamsteed; l’ammasso appare allungato da Nord-Est a Sud-Ovest. La sua posizione è stata trovata al transito meridiano per comparazione con delta Sagittarii; aveva ascensione retta di 267°29’30” e declinazione australe di 24°21’10”. Può estendersi da Nord-Est a Sud-Ovest per circa 30′.
La nebulosa è una regione HII, formata da idrogeno ionizzato dalla radiazione di stelle giovani e calde, e si trova a circa 4.100 anni luce dalla Terra nel braccio del Sagittario. Essa è molto complessa ed è formata da polvere, gas ionizzato, ammassi stellari aperti. Sono inoltre visibili diversi globuli di Bok, ovvero nubi dense e oscure di polvere e gas al cui interno è in corso la nascita di nuove stelle. Al suo interno è presente una struttura, chiamata Nebulosa Clessidra, da non confondere con l’omonima nebulosa nella costellazione della Mosca. All’interno della clessidra sono stati scoperti nel 2006 i primi quatto oggetti Harbig-Haro. Questi ultimi si trovano ai confini di regioni di formazione stellare, e si formano quando getti di gas ionizzato espulsi in corrispondenza dei poli di stelle in formazione, urtano a velocità supersonica nubi di gas e polvere circostanti. Quando la collisione avviene, l’energia dell’onda d’urto eccita gli atomi del gas che iniziano a brillare. Nei pressi della clessidra è inoltre stata identificata quella che sembra essere la stella più luminosa della nebulosa, e responsabile di molta della radiazione che ionizza l’idrogeno, 9 Sagittarii.