martedì, Luglio 18, 2023
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L’ammasso di Tolomeo

Continuiamo la nostra rassegna degli oggetti del catalogo di Messier con un altro splendido ammasso stellare aperto, l’ammasso di Tolomeo, catalogato come M7 e NGC 6475.

M7 si trova nella costellazione dello Scorpione ed è uno degli ammassi stellari aperti più belli e facili da osservare del cielo. Alle latitudini italiane è visibile nei cieli estivi per poche ore, basso sull’orizzonte, trattandosi di un oggetto con declinazione -34°, quindi australe. Si tratta dell’oggetto più a sud dell’intero catalogo di Messier. Esso già a occhio nudo è visibile come una debole macchiolina, e da cieli bui si possono già distinguere 2-3 componenti, mentre con un un binocolo si possono risolvere alcune stelle tra la sesta e l’ottava magnitudine. Se invece usate un telescopio, ecco che l’ammasso si mostra in tutta la sua complessità, e potrete osservare centinaia di stelle. Trattandosi di un oggetto abbastanza esteso, è consigliabile usare pochi ingrandimenti. Anche trovarlo è molto facile, M7 si trova infatti a pochissima distanza dalle stelle della coda dello Scorpione, Shaula e Lesath.

La posizione dell’ammasso stellare M7, vicino alla coda dello Scorpione.

L’ammasso stellare M7 era già noto in epoca antica, osservato da Tolomeo nel 130 d.C., il quale lo descriveva come una debole macchiolina. Nei secoli successivi fu osservato da molti astronomi, tra i quali Giovanni Battista Hodierna prima del 1654, il quale aveva osservato circa 30 stelle, e Charles Messier, il quale lo inserì nel suo catalogo nel 1764, annotando:

Un ammasso considerevolmente più grande del precedente (M6). Ad occhio nudo si presenta come una nebulosità; è situato a breve distanza dal precedente, tra l’arco del Sagittario e la coda dello Scorpione. Diametro 30.

L’ammasso si trova a circa 1.000 anni luce di distanza, e possiede una dimensioni pari a circa 25 anni luce. La massa totale dell’ammasso è pari a circa 735 volte la massa del nostro Sole. Esso è formato da centinaia di stelle, soprattutto giovani stelle calde e blu, e infatti M7, secondo recenti studi, avrebbe un’età stimata pari a 200 milioni di anni. La stella più brillante dell’ammasso è una gigante gialla di classe G8, avente magnitudine relativa pari a 5,6. Sono presenti inoltre tre giganti rosse, decine di stelle di classe B e alcune binarie spettroscopiche. Recenti studi nella banda X hanno evidenziato inoltre l’esistenza di oltre 70 stelle nane di classe K e M.

Nel 2006, l’ammasso stellare M7 fu scelto come obiettivo della prima foto di prova della telecamera LORRI (Long Range Reconnaissance Imager), installata a bordo della sonda New Horizons, diretta verso l’esplorazione di Plutone e Caronte.

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