martedì, Luglio 18, 2023
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L’America pronta a tornare nello spazio dopo 9 anni

Sono passati ormai ben 9 anni dall’ultimo volo spaziale “made in USA”, la missione STS-135 dello Space Shuttle Atlantis. Dopo quello storico volo, gli Stati Uniti non disponevano più di navicelle spaziali per proseguire i viaggi spaziali in autonomia, e si sono dovuti affidare, pur controvoglia, alle navicelle della Rascosmos, la controparte russa della NASA.

Che la cosa fosse solo temporanea lo sapevano tutti, perchè oltre al prestigio internazionali e allo scacchiere geopolitico c’erano anche in campo svariati milioni di dollari da versare alla Russia per ogni astronauta americano portato in orbita.

La NASA ha faticato all’inizio a trovare una nuova direzione, ma ora grazie all’amministrazione Trump e alla nascita della space economy tutto s è sbloccato. La NASA invierà di nuovo astronauti sulla Luna, con il programma Artemis e la navicella spaziale Orion, e per farlo si farà aiutare anche da partner commerciali privati, tra i quali vi è sicuramente SpaceX.

Proprio l’azienda di Elon Musk, già proprietario di Tesla, ha concepito e realizzato la nuova capsula spaziale americana per i voli verso l’orbita bassa terrestre: la navicella Dragon. Tutto è ormai pronto per la missione Demo 2, che verrà lanciata il 27 maggio alle ore 20.33 ora italiana e che certificherà finalmente l’intero sistema realizzato da SpaceX che oltre alla capsula integra anche il razzo vettore Falcon 9 e la capacità logistica e operativa.

La NASA ha sottolineato nel suo comunicato come si tratterà di una missione storica per l’esplorazione spaziale, ma specificando anche che lo sarà sopratutto per gli astronauti americani che useranno un razzo americano in partenza dal suolo americano. Un’affermazione che sa molto di marketing, in un momento storico in cui gli Stati Uniti tentano di riaffermare la loro supremazia in ogni campo.

Robert Behnken e Douglas Hurley testano i sistemi della navicella spaziale Dragon in vista del lancio del 27 maggio 2020.

La navicella Dragon porterà alla Stazione Spaziale Internazionale i due astronauti americani Robert Behnken e Douglas Hurley, dove entreranno a far parte della Expedition 63. Oltre a svolgere le ricerche a bordo della stazione, i due astronauti continueranno il loro lavoro di test sulla navicella Dragon, la quale resterà in orbita collegata alla stazione per minimo 110 giorni. Al termine della missione, la navicella si sgancerà con gli astronauti a bordo ed effettuerà uno splashdown controllato davanti alle coste della Florida, dove saranno recuperati dal sistema Go Navigator si SpaceX e riportati a Cape Canaveral.

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